STATUTO



Titolo I. Natura e finalità

art. 1

La Scuola Diocesana di Teologia, istituita col decreto vescovile del 3 settembre 1992 (prot. 5/92), intende essere lo strumento fondamentale della Diocesi per la formazione teologica di base del popolo di Dio che è in Prato. "Fine primario delle scuole di formazione teologica è aiutare i credenti a far propri gli strumenti e i metodi necessari per esplicare, ad un livello sia pure iniziale e globale, la funzione teologica propria di ogni membro del popolo di Dio".
La Scuola si propone di introdurre in maniera sistematica e globale alla conoscenza teologica e, insieme, di rispondere alle necessità pastorali della comunità. Pertanto il suo stile formativo mira all'essenzialità dei contenuti, rispondendo comunque ad esigenze di integrità ed organicità delle materie. "Non si tratta di formare specialisti nella ricerca, ma cristiani adulti che sappiano giudicare tutto con gli occhi della fede, ma anche con adeguato "senso critico"".

art. 2

Le finalità della Scuola diocesana di Teologia sono le seguenti:
a) la preparazione teologica dei catechisti, dei candidati ai ministeri ecclesiali e in modo particolare dei candidati al diaconato permanente;
b) l'incremento della cultura teologica per i cristiani pratesi, attraverso corsi ciclici di conferenze, seminari, incontri di spiritualità, sussidi e pubblicazioni;
c) la diffusione dell'interesse alle tematiche religiose e teologiche nella società locale e il dialogo del Vangelo con le culture presenti nel territorio diocesano.

Titolo II. Presidente - Direzione - Docenti

art. 3

Il presidente della Scuola è il Vescovo o un suo delegato.

art. 4

La direzione della Scuola è affidata al direttore, coadiuvato da un vicedirettore, da un segretario e da un economo.

art. 5

Il direttore è nominato dal Vescovo diocesano, direttamente o tramite un suo delegato, e resta in carica cinque anni (cfr. Sinodo, n.867), con la possibilità di essere confermato nell'ufficio per un secondo quinquennio e comunque a discrezione del Vescovo.
Al direttore spetta:
a) provvedere al regolare svolgimento della vita della Scuola, curando l'esatta applicazione del regolamento e delle disposizioni al riguardo;
b) convocare e presiedere assemblee della Scuola;
c) esaminare le richieste dei docenti e degli studenti;
d) informare gli aventi diritto delle questioni e delle decisioni relative alla vita della Scuola;
e) redigere annualmente la relazione sulla vita della Scuola e presentarla, unitamente al bilancio, al collegio dei docenti e al Vescovo (cfr. n. 5.2.d);
f) partecipare agli organismi pastorali in cui è prevista la sua presenza e curare l'armonia della Scuola con la complessiva pastorale diocesana.

art. 6

Il direttore, sentito il parere del collegio dei docenti, si sceglie un vicedirettore, che lo aiuta nella guida e nel coordinamento della Scuola, e propone alla nomina del Vescovo un segretario e un economo.

art. 7

Il collegio dei docenti si riunisce regolarmente tre volte l'anno. Ne fanno parte il direttore, il vicedirettore e tutti coloro che a qualsiasi titolo insegnano stabilmente nella Scuola. Svolge le funzioni di segretario del collegio il segretario della Scuola.
Al collegio è invitato ordinariamente il responsabile per la formazione teologica dei candidati al diaconato e ai ministeri. Al collegio spetta:
a) stabilire i piani di studio, determinare le discipline, approvare i programmi dei corsi e dei seminari proposti dai singoli docenti e il calendario scolastico predisposto dal segretario;
b) proporre al direttore la nomina dei docenti;
c) costituire commissioni per questioni speciali;
d) approvare la relazione annuale sulla vita della Scuola e il bilancio, da inviare al Vescovo.

art. 8

La Scuola ha una sua segreteria. Il segretario è nominato dal Vescovo su proposta del direttore della Scuola per la durata di cinque anni (cfr. Sinodo, n.867).
Al Segretario spetta:
a) eseguire le decisioni del direttore e del collegio dei docenti;
b) ricevere, controllare, conservare, autenticare i documenti e redigere i relativi registri riguardanti iscrizioni, esami, certificati e attestati;
c) compilare l'annuario della scuola, il calendario e l'orario delle lezioni e degli esami, i certificati e gli attestati;
d) fungere da segretario del collegio;
e) curare l'informazione e la pubblicizzazione in ordine alle proposte formative della Scuola.

art. 9

L'economo è nominato dal direttore per un quinquennio (cfr. Sinodo, n.867).
All'economo spetta:
a) predisporre il bilancio preventivo e il consuntivo annuale;
b) curare la registrazione della contabilità;
c) effettuare le spese nell'ambito del preventivo.

Titolo III. Gli studenti

art. 10

Gli studenti si distinguono in ordinari e straordinari.
a) Sono iscritti come studenti ordinari coloro che, avendone titolo, intendono conseguire l'attestato.
b) Sono iscritti come studenti straordinari coloro che hanno scelto di frequentare singoli corsi ed eventualmente di sostenere i relativi esami.

art. 11

Al termine di ogni anno accademico è prevista un assemblea comune tra studenti e docenti, nella quale si verifica l'andamento dell'anno trascorso e si offrono indicazioni e proposte per l'anno successivo.

Titolo IV. Ordinamento degli studi

art. 12

La struttura dei corsi è ciclica.

art. 13

Il curricolo degli studi prevede:
1. Corsi introduttivi: a) Introduzione alla Sacra Scrittura; b) Introduzione alla Teologia Dogmatica; c) Metodologia teologica.
2. Materie: a) Sacra Scrittura; b) Teologia Dogmatica; c) Teologia Morale; d) Diritto Canonico; e) Storia della Chiesa; f) Liturgia; g) Teologia Spirituale; h) Patrologia.
3. Seminari di approfondimento indirizzati soprattutto a chi ha concluso il corso triennale di formazione teologica, ma aperti anche a tutti coloro che ne siano interessati.
4. Letture teologiche indirizzate agli alunni e alla città, la prima delle quali coincide con la prolusione inaugurale dell'anno accademico. Il programma annuale delle letture e dei seminari deve essere armonizzato col programma pastorale diocesano.
5. Un corso generale di introduzione alla fede finalizzato a dare una visione d'insieme della fede e una formazione di base per le diverse attività pastorali.

art. 14

La Scuola diocesana di teologia ha durata triennale. Le lezioni iniziano nel mese di ottobre, si concludono a maggio e si svolgono in quattro ore settimanali, in due giorni diversi.

art. 15

Le iscrizioni si effettuano presso la segreteria dai primi giorni del mese di settembre all'inizio delle lezioni. Per le iscrizioni si richiede: a) domanda di iscrizione indirizzata al direttore della scuola, sul modello fornito dalla segreteria; b) due foto formato tessera; c) il versamento di un contributo.

art. 16

Per conseguire l'attestato bisogna aver sostenuto positivamente tutti gli esami previsti dal ciclo triennale e l'esame orale conclusivo.

art. 17

Gli esami sono così regolati:
a) devono essere sostenuti entro cinque anni dopo la conclusione della frequenza.
b) Le domande d'esame vengono presentate in segreteria nei tempi stabiliti dalla medesima.
c) Per essere ammessi agli esami è richiesta almeno la frequenza ai 2/3 delle lezioni.
d) Gli studenti si presentano all'esame con il libretto personale; possono ritirarsi in qualunque momento, o essere invitati dal docente a presentarsi ad un successivo appello.

art. 18

L'esame si conclude con un voto espresso in ventesimi.
La valutazione finale è espressa in sessantesimi e prende in considerazione i risultati ottenuti con:
a) la media dei voti di tutti gli esami sostenuti nel corso triennale, che assegna da trenta a quarantadue sessantesimi del voto finale;
b) l'esame orale conclusivo, che assegna da sei a diciotto sessantesimi.
I punteggi conseguiti nelle voci a) b) vengono sommati e si ottiene in tal modo il risultato finale.

art. 19

L'esame orale conclusivo verte su tre testi, indicati anno per anno, riguardanti le tre grandi aree tematiche: scritturistica, dogmatica, morale/storica. Su ciascuno dei testi verrà svolta nel corso dell'anno una lezione, rivolta ai candidati all'esame conclusivo.

art. 20

Nel suo itinerario formativo la Scuola offre dei momenti di spiritualità in specifici tempi dell'anno liturgico, volti a promuovere "una vita teologale che si fa spiritualità specifica e apre la teologia alla contemplazione".
Anche tali momenti dovranno essere armonizzati col programma pastorale diocesano.

Titolo V. Disposizioni finali

art. 21

Eventuali modifiche al presente regolamento sono proposte dal direttore, sentito il collegio dei docenti, all'approvazione dell'Ordinario diocesano.

art. 22

Per quanto non previsto nel presente regolamento si applicano le disposizioni canoniche generali e particolari e quelle del Sinodo Diocesano.